S.M.L.E. Rifle Nr. 1 MK III

 
 

(detto"Smelly"  o anche "Smellie")

 
     
 

 
 
It's a long way to Tipperrary, It's a long way to go;
It's a long way to Tipperary To the sweetest girl I know!
Goodbye Piccadilly, Farewell, Leiscester Square,
It's a long, long way to Tipperary, But my heart's right there!
 
 
     
   
   
     
 

 
 

Clic per ingrandire  (3000 x 723 pixel - 243 Kb)

 
     
  Questo è un Enfield Nr 1 MK III produzione BSA del 1907. Il primo anno di produzione degli MK III.  
  L'arma fotografata, provenente dal nostro lotto, fa ora parte di una raccolta privata.  
     
     
  Il fucile eredita dai modelli precedenti l'alzo per lunga distanza (Long Range Sight) detto comunemente "Volley Sight"  
  Il dispositivo, del tutto simile a quello montato sui Lee Metford  1888 e 1890 verrà in seguito eliminato (dal 1916) perché obsoleto.  
  Sistemi di mira per il tiro a lunga distanza erano presenti su varie armi di fine '800, per esempio sugli Jarmann M1884 norvegesi.  
  Si deve precisare che questi dispositivi non servivano per il tiro individuale mirato, ovviamente impossibile sulle  distanze previste dalle scale graduate del LRS (da 1700 a 2800 yarde ossia da 1554 a 2560 metri)  
  Il "volley sight" serviva per battere le posizioni nemiche sulle lunghe distanze utilizzando il fuoco di fila in modo da saturare l'area, l'alimentazione avveniva di norma colpo per colpo tenendo il cut-off chiuso, il tiro dei reparti era regolato su comando di ufficiali e sottuficiali.  
  Nulla di nuovo sotto il sole è la stessa strategia usata per la prima volta utilizzando il tiro di massa degli arcieri inglesi a Crécy il 26 agosto 1346.  
  Al "volley sight" si abbinava il cut-off, una lamina mobile che chiude il serbatoio permettendo di caricare il fucile colpo per colpo. Questo consentiva di poter tenere il serbatoio pieno dei suoi 10 colpi, in attesa che lo scontro divenisse ravvicinato e che venisse dato il comando "fuoco a volontà".  
  Oggi possono apparire procedure strane, ma dobbiamo pensare che gli Inglesi avevano maturato una grossa esperienza durante le guerre coloniali e si erano resi conto, a proprie spese, di quanto possano essere pericolosi avversari motivati e disciplinati anche se armati male o addirittura privi di armi da fuoco.  
  Poter martellare sulla lunga distanza, per esempio, gli impi Zulu poteva dare una chance prima di trovarsi chiusi tra le corna del toro (la mitica formazione d'attacco a tenaglia zulu ideata dal re Chaka) e doversela vedere nel corpo a corpo con uomini dotati -oltre che dei micidiali "assegai"- di forza fisica, coraggio ed abilità guerriera ben maggiori di quelle dei bianchi.  
  La sempre maggiore diffusione delle mitragliatrici rese obsoleto il fuoco di fila e di conseguenza il LRS, tuttavia Smellie ed il suo cugino americano P14 se lo portarono nelle trincee della Prima Guerra Mondiale.  
     
     
  L'alzo per lunga distanza regolato alla massima elevazione:  
 

 
 

Clic per ingrandire

 
     
   
     
   
     
   
   
     
 

Lo smontaggio

 
     
 

 
 

Schema PDF 445 Kb

 
     
     
  In genere le armi ex ordinanza hanno bisogno di un accurato ciclo di pulizia, per eliminare il grasso di protezione ormai indurito e controllare che le parti metalliche  nascoste dalla calciatura non presentino inizi di corrosione.  
  La calciatura degli Enfields è costituita da quattro parti: il calcio, la cassa ed un copricanna composto da due elementi.  
  Negli Enfields Nr 1 per un motivo che vedremo tra poco è indispensabile iniziare dalla cassa, evitando di smontare per primo il calcio.  
  La prima cosa da fare è (dopo aver sollevato l'alzo) alzare delicatamente il copricanna posteriore facendo leva sotto di esso e staccarlo, esso è trattenuto alla canna da una molla a "doppia clip"  
 

 
 

 
 

 
 

 
     
  Tolto il copricanna è anche possibile leggere la data di produzione della canna, che si trova sulla sinistra della base  insieme con i vari punzoni di ispezione.  
 

 
     
 

Questa parte del copricanna è delicata, verificare che non vi siano fessurazioni. Nel caso, dopo un accurato sgrassaggio con un buon solvente-sgrassante tecnico (per es. "tri-effe" che è una miscela al 50% di tetracloroetilene e clururo metilene) si potrà far colare nelle fessurazioni della colla liquida ai cianocrilati avendo poi cura di tenere in pressione per alcuni minuti l'elemento in modo da far accostare le due pareti della fessurazione. La molla è fissata al legno da due rivetti in ottone. Dato che il tempo potrebbe averli ossidati si può far colare qualche goccia di colla sotto la molla, in modo da saldarla al legno ed evitare che lo sforzo quando si leva il copricanna si carichi soltanto sui rivetti.

 
  Tolto il copricanna posteriore cominceremo con lo svitare la fascetta centrale. Quella dei Nr 1 è particolarmente facile da levare in quanto presenta una cerniera superiore che consente di aprirla (quella dei Nr. 4 invece è monopezzo ed elastica quindi va allargata quel tanto che permette di sfilarla senza rigare i legni utilizzando, per esempio, una pinza per anelli elastici esterni)  
  Ed ora è possibile sfilare anche il copricanna anteriore, facendolo arretrare verso l'alzo e poi sollevandolo  
 

ed ecco i due elementi:

 
 

 
   
   
 

La parte apicale del copricanna anteriore è protetta da una parte metallica, configurata in modo da inserirsi sotto il bocchino. Essa è fissata al legno tramite due viti. Conviene toglierla e controllare la faccia interna.

 
 

 
 

 
  Occupiamoci ora del bocchino (Cap Nose). Qualcunodice che la parte anteriore di questi fucili è bellissima ... come dargli torto?   È uno degli elementi estetici che maggiormente caratterizzano gli SMLE  
 

 

Il  "naso" di Smellie  assunto a logotipo della
Lee Enfield Rifle Association

     
  Per togliere il "naso" del fucile bisogna levare la vite trasversale e quella inferiore facendo attenzione a non perdere l'elemento di pressione centrale  che ha una molla a spirale.  
 

 
 

 
 

 
   
   
     
 

Ora guardando il fucila da sotto vediamo  le teste di tre viti, dovremo togliere quella subito sotto la fascetta che nella foto qui sopra è la prima a sinistra, e quella davanti al serbatoio. La vite centrale invece fissa l'elemento a due alette di protezione dell'alzo e -almeno per ora- va lasciata stare.

 
   
   
     
 

la vite sotto la fascetta si impegna sulla fascetta mobile interna, che avvolge la canna (dato che è scorrevole dovremo riportarla al suo posto nel rimontaggio)

 
   
   
 

Svitiamo la vite anteriore, svitiamo e  sfiliamo quella posteriore trasversale in modo da poter togliere l'elemento tirando verso l'alto il ponticello.

 
   
   
 

Finalmente la cassa è libera e possiamo sfilarla.

 
 

Passiamo al calcio: aperto lo sportellino del calciolo, oppure tolto il medesimo, per prima cosa dovremo "pescare" la guarnizione in cuoio che copre la testa del vitone e che serve ad evitare che l'oliatore sbattendo contro la vite faccia rumore. Per toglierla dovremo costruirci un attrezzo, in pratica un gancio angolato a 90° che possa insinuarsi (approfittando dello spacco della vite) sotto la guarnizione  che ha un apposito foro centrale (io lo ho realizzato con la bacchetta in acciaio di uno stenditore in disuso)

 
     
 

Se non si possiede il giravite originale,

 
   
     
 

si va avanti con un attrezzo commerciale:

 
   
   
     
 

Ed ecco il  vitone:

 
   
   
 

Come si può notare la filettature termina con una parte squadrata che si va ad inserire in un apposito recesso ricavato nella lamina metallica  di rinforzo della cassa:

 
   
   
 

 

 
 

Ecco perché è indispensabile togliere prima la cassa e poi il calcio, diversamente sarebbe impossibile svitare il vitone senza far danni alla cassa! (nei Nr. 4 non c'è questa complicazione)

 
     
 

Ora che abbiamo tutte le parti in legno libere possiamo anche togliere i rimanenti fornimenti

 
   
   
   
   
   
   
 

Occupiamoci ora dei "ferri"

 
   
  Clic per ingrandire  (3000 x 375 pixel - 200 Kb)  
     
 

Sul lato sinistro della canna troviamo i punzoni di controllo, notare che la culatta - il fucile è un BSA del 1907- porta il punzone di  Edoardo VII (re dal 1901 al 1910), mentre la canna, che è stata rimessa in arsenale nel 1925, porta il punzone di  Giorgio V (re dal 1910 al 1936)

 
   
   
   
   
     
 

Notare sul lato destro la fresatura per il cut-off che non è presente sui Nr1 MKIII*  a meno che non derivino da MKIII modificati.

 
   
     
 

Qualcuno si chiederà a che serve il forellino indicato dalla freccia

 
   
     
 

In caso fosse stato necessario abbandonare l'arma nell'imminenza della cattura da parte del nemico si toglieva l'otturatore, si svitava e si gettava lontano la testina e poi si infilava l'ago del percussore nel forellino: inclinando l'otturatore si spezzava l'ago rendendo l'arma inservibile. ( vedi Charles R. Stratton "SMLE (No1) Rifles MKI and MKIII" Vol.1 pag. 31 -North Cape Pubblication - ISBN 1-882391-16-0 )

 
     
   
     
 

Smontare e ripulire con un bel bagno nel solvente la sicura è molto semplice e certamente raccomandabile ... però bisogna memorizzare la posizione di rimontaggio dell'elemento che ruota sulla filettatura a passo lungo, perché c'è una sola posizione in cui il meccanismo funziona correttamente.

 
   
   
 

In questo caso la sicura incorpora anche la diottra dell'alzo a lunga distanza, quella normale è del tutto simile ma senza la diottra.

 
 

Già che ci siamo sistemiamo anche il mirino del LRS.

 
   
   
     
 

Facilmente i recessi interni della culatta saranno pieni di grasso ormai secco. Per pulirla senza difficoltà si può lasciarla immersa per un paio di giorni in un bidoncino di Kerosene (un contenitore usato  da 5 litri per detersivo liquido opportunamente ritagliato all'imboccatura può andare bene). Quando la ripescheremo sul fondo del bidone troveremo un bel deposito di morchie. Si può rifinire con un solvente più volatile ed un pennello duro.

 
     
 

Anche l'alzo può meritare una ripulita ma se non si dispone di una morsa con ganasce protette da coperture di alluminio o rame e di un po' di manualità meglio lasciar perdere dato che per rimontare si deve aver ragione della molla che è piuttosto potente.

 
 

In questo caso il fucile ha la regolazione delle deriva -utile per compensare il vento laterale- che verrà eliminata nelle produzioni successive.

 
   
   
   
   
     
 

Anche il caricatore amovibile è del vecchio tipo, coerente quindi  col fucile.  Esattamente si tratta della terza variante, caratterizzata dal numero 3 impresso sul dorso e sulla parte esterna della molla ausiliaria. Questa variante fu sviluppata per la cartuccia MK VII (spitzer).

 
 

Ricordiamo che i caricatori del primo tipo, per i fucili MK I, avevano sul dorso anteriore un anello ad U che serviva ad agganciarli, per mezzo di una breve catenella al corrispondete anello presente nella parte anteriore della guardia.

 
 

Quelli di secondo tipo non hanno l'anello e le labbra sono modificate per la munizione MK VI (round nose) portano un "2" impresso sul dorso.

 
 

Infine la quarta variante di caricatori, quella più comuni sugli MK III più recenti e sugli MK III*, presenta le labbra ricavate direttamente dai lamierati e porta impresso il numero "4".

 
   
   
   
   
   
     
 

Notare, indicato dalla freccia, lo scasso che rende possibile il passaggio del grosso rivetto presente sui caricatori delle prime tre varianti.

 
  La guardia è del secondo tipo, tipica dei fucili MK I* e degli MK III, presenta quindi, oltre lo scasso, anche l'attacco per una maglietta.  
  La guardia degli MK I aveva invece l'anello ad U per agganciare la catenella del caricatore.  
  Con la terza variante la guardia non avrà più lo scasso (inutile con i caricatori del quarto tipo) e presenterà nuovamente un anello ad U che però servirà per agganciare la copertura di protezione in tela per l'azione.  
   
     
 

Ecco il cut - off il cui uso è illustrato nelle immagini sottostanti. Una sola nota: per farlo funzionare senza sforzo bisogna spingere in basso il pulsante zigrinato mentre contemporaneamente si muove la lamina verso l'esterno o l'interno.

 
   
   
   
   
   
   
     
     
 

La lama del mirino era disponibile in 7 diverse altezze

 
   
     
 

Per togliere l'otturatore si arretra sino al punto di arresto e poi si ruota verso sinistra la testina, portandola in verticale, dopo di ciò si può sfilare l'otturatore

 
   
     
 

Per rimetterlo a posto reinserirlo, ruotare in basso la testina, farlo arretrare leggermente: in questa posizione spingere in basso la testina sino a che si sente scattare la molla

 
 

L'otturatore degli Enfield è caratterizzato da una testina amovibile con un estrattore ad uncino che lavora lateralmente. Questo particolare rende possibile il tiro a colpo singolo senza rischi per l'estrattore. 

 
  La testina intercambiabile è un'altra genialità dell'azione Lee-Enfield, cambiando la testina si compensano le variazioni di head space.  
 

 
     
 

N:B: Gli otturatori dei Nr 1 e dei Nr 4 sembrano simili, in realtà non lo sono per niente e non sono intercambiabili

 
   
   
     
     
  Per smontarli si deve levare la testina, svitare la vite di blocco del cane e quindi introdurre un apposito attrezzo nel corpo dell'otturatore per svitare l'asta del percussore.  
  Normalmente  si trova il percussore di secondo tipo, con due recessi alla base dell'ago in cui si impegnano i due dentini dell'attrezzo. Può capitare però sulle ami più datate di trovare il percussore di primo tipo, che non ha i due recessi ma un dente. In questo caso bisognerà costruirsi un attrezzo "femmina" adatto a ricevere il dente in un incasso.  
 

 
 

 
     
  Il cane nel nostro caso è quello con un nasello tondeggiante, del tipo più vecchio, successivamente diverrà a lamina, simile ma non eguale a quello poi adottato sui Nr. 4.  
 

 
   
   
   
   
   
     
 

La fluidità di  movimento dell'otturatore  progressività dello scatto  sono proverbiali, si dice che un soldato ben addestrato riuscisse a sparare 15 colpi al minuto!

 
 

 

 
     
 

Come abbiamo visto il calcio è perforato da un lungo foro passante che ospita il vitone di fissaggio

 
 

Subito sopra questo foro ne troviamo uno più piccolo inclinato.

 
 

Nel recesso maggiore trovano posto l'oliatore  e la matassina del cordino di pulizia mentre nel foro più piccolo va sistemato il peso del cordino

 
   
 

Ed ecco il collegamento con una pagina web in cui si insegna a piegare ed usare il cordino (pull-through)

 
  http://www.smellysmleshooters.net/pullthrough.htm  
     
 

Le reticelle originali sono in acciaio, meglio però -volendo far uso del "pull-through" - realizzarle con reticella in ottone per filtri.

 
   
   
     
 

Si introduce il peso in ottone dalla culatta e lo si fa scendere sino a che spunta dalla canna, poi si tira.

 
   
   
   
   
   
   
     
     
 

Ed ecco infine la sciabola-baionetta modello 1907 che correda l'arma.

 
   
   
     
   
  Clic per ingrandire